Cena del Digiuno 2023

Operatori di pace

Franca  Cravero

Appuntamento importante, quello della Cena del Digiuno, perché tutti gli anni consente alla comunità di incontrarsi e confrontarsi su un tema specifico che ci aiuta ed accompagna nel cammino della Quaresima, e di condividere, con un gesto di restituzione, le nostre risorse per un progetto di solidarietà.

Quest’anno è stata una cena “con sorpresa” perché, sopra alla tovaglietta su cui consumare il tradizionale piatto di riso, c’era anche un pennarello con un “compito” da svolgere: don Paolo ha chiesto a tutti, a ciascun tavolo, di parlare, chiacchierare, mettere insieme le riflessioni fatte nelle settimane scorse sul tema della pace, e di scriverle sulla tovaglietta, trasformandole in proposte concrete.

Prima però, proprio per introdurre la riflessione, è intervenuto Mattia, un operatore del Sermig, che ha portato la sua testimonianza.

È tempo di costruire la pace – ha detto – ma la pace non si improvvisa, non cade dal cielo, si costruisce a partire dalle nostre vite: c’è bisogno di tutti. Tutti si devono chiedere ‘cosa posso fare io per costruire un pezzo di pace?’ Senza retorica e senza ingenuità”.

Dopo aver ripercorso la storia del Sermig, ha raccontato la recente esperienza a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, l’ultima delle tante che già ci sono nel mondo. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la guerra diventa più visibile, più vicina. Subito si propone una raccolta di materiale da inviare in Ucraina e nel giro di pochissimo tempo un fiume di gente arriva all’Arsenale, tanto da creare problemi di stoccaggio. Infatti, nel giro di poco tempo si accumulano 1.500 tonnellate di materiale. I volontari non bastano a smistare e gestire le merci, ma non è stato un problema, perché insieme a chi voleva solo consegnare pacchi, alla porta dell’Arsenale si presentano altrettante persone che si offrono di dare una mano.

Ad oggi, dal Sermig verso l’Ucraina sono partiti circa 100 tir.

“A quelli che hanno partecipato – continua Mattia – abbiamo chiesto perché avevano deciso di partecipare, e dalle risposte si è capito che la gente era venuta – e continua a venire – perché aveva bisogno di sentirsi protagonista, non poteva tollerare di restare passiva davanti al dramma della guerra. Abbiamo così capito che è vero che la guerra era laggiù, ma anche qua non c’era la pace perché sentirsi passivi e impotenti non fa star bene, non dà una prospettiva. Lavorando per l’Ucraina si è capito che si stavano costruendo legami di pace anche qui. Sono arrivati anche ragazzi ucraini, arrabbiati, pieni di odio, ma la loro rabbia è stata investita, scaricata facendo qualche cosa di costruttivo. E sono stati tanti quelli che si sono messi in gioco, soprattutto i giovani”.

Il racconto è proseguito con la testimonianza dei volontari che sono stati in Ucraina: non è stato solo portare dei pacchi viveri, ma condividere le lacrime, poter dire “soffriamo insieme, siamo con voi, vogliamo costruire un futuro diverso”. Non è più guardare la guerra seduti sul divano come qualcosa di terribile, tremendo, come un mostro contro cui non si può fare nulla, ma ci si rende conto che anche noi possiamo fare delle cose. Ma tutto parte dal nostro piccolo, da chi sta vicino a noi, una catena di scelte di pace che si allarga a macchia d’olio e arriva dall’altra parte del mondo.

La guerra in Ucraina ha smosso tante coscienze, ha dato occasione di aprire gli occhi su tantissimi conflitti ancora in atto nel mondo e se l’ondata emotiva oggi è andata calando, è comunque importante che dalle emozioni nascano delle consapevolezze, delle scelte.

La serata è continuata con la condivisione delle riflessioni, consumando il simbolico piatto di riso. Pian piano, da ogni tavolo, le tovagliette si sono riempite di pensieri, considerazioni e proposte concrete. Tutte le idee sono poi state raccolte un foglio, distribuito durante le Messe, e sono servite durante la settimana passata, come spunto di riflessione per arrivare a concretizzarsi in una proposta specifica, da realizzarsi nelle nostre comunità e nella città.

A questa proposta, che sarà comunicata la sera della Via Crucis cittadina, saranno destinate anche tutte le offerte in denaro raccolte nella cena e durante la Quaresima.

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