“Custodi gli uni degli altri”

Anna T.

Il 21 febbraio presso la parrocchia di San Francesco si è tenuto un ritiro per adulti e anziani delle parrocchie di Grugliasco.

Nell’introdurre la riflessione, don Giacomo ha preso spunto dalla Lettera pastorale del luglio 2023 e dal sussidio per la Quaresima 2024 del nostro Vescovo. In entrambi gli scritti monsignor Repole sottolinea il tema della fraternità, che nasce dall’ascolto della Parola di Dio e dall’Eucaristia, e che deve essere “microscopica”, cioè partire dal concreto e dal piccolo, ed è da realizzarsi nel “qui ed ora” della nostra vita.

Il relatore ha poi presentato due brani biblici tratti dal libro della Genesi (50, 15-21) e dagli Atti degli Apostoli (5, 1-11). Il primo, relativo a Giuseppe figlio di Giacobbe, è l’immagine di una fraternità ferita dall’invidia e dalla cattiveria dei fratelli. Giuseppe però, col perdono, riesce a ricucire i rapporti con loro e a vincere il male col bene. Se quando qualcuno ci fa del male il primo impulso sarebbe la vendetta, è anche vero che la logica di Dio, che è una vera rivoluzione, ci chiede di accettare di essere noi l’ultimo anello della catena, perché il potere sul male non è nelle mani di chi lo compie, ma di chi lo subisce (e Gesù ne è l’esempio più eclatante!)

A tal proposito, mi è piaciuta l’osservazione che, se vogliamo essere fratelli, dobbiamo essere degli artificieri, cioè coloro che disinnescano le logiche del male, come fa Dio con noi.

In riferimento al brano degli Atti degli Apostoli, che riguarda il comportamento di Anania e Saffira, don Giacomo ha fatto notare che, anche nella comunità dei primi cristiani, in cui si cercava di vivere la comunione fraterna, si nascondeva il pericolo della falsità.

In ogni tempo, anche per noi oggi, la menzogna divide, compromette, uccide e crea scandalo. La comunità ha bisogno di franchezza, parresia, autenticità, amore incondizionato per la verità, anche se non è sempre facile essere sinceri. A volte infatti è più comodo tacere, perché la verità può ferire, ma è anche vero che aiuta a crescere.

In sintesi, quali impegni abbiamo tratto da queste riflessioni?

– essere artificieri, cioè fermare la spirale del male col perdono;

– essere cristiani autentici, che vivono nella verità, anche quando costa.

Ma, si potrebbe pensare: “Com’è difficile vivere così!”

Fortunatamente, però, abbiamo come modello e compagno di viaggio Gesù che, come Dio, è venuto sulla Terra a farsi uomo per insegnarci a diventare davvero umani: uomini e donne liberi, veri e capaci di amare.

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