Estate Ragazzi

Un’estate di gioia e crescita insiememente

Valentina Foletto

La fine della scuola per gli animatori significa solo una cosa: Estate Ragazzi.
Mai come quest’anno ragazzi, famiglie e animatori aspettavano di vedere come sarebbe stata tra attività sportive e corsi, giochi e laboratori.
Per i piccolini di 1a e 2a elementare, sperimentare i laboratori creativi, inglese, musica e tornei ha funzionato, soprattutto perché è stato pensato tutto in base alla loro età ed ai loro interessi.
I grandi invece hanno vissuto una estate diversa dalla solita. Non starei a ripetere sport e corsi, ma qui vorrei condividere alcune parole/immagini che associo a queste 6 settimane estive di Let’s GO. Legami è sicuramente la prima, perché il tempo dell’Estate Ragazzi è tempo di relazioni tra pari, con gli animatori e con gli adulti che si sono messi a disposizione per i servizi mensa e di trasporto.
Entusiasmo, per le esperienze vissute, per la voglia di sperimentare laboratori e sport nuovi, per le gite all’aria aperta in cascina ed ai parchi acquatici.
Talenti, quelli messi a servizio dagli allenatori e dai professionisti dei corsi, certamente. Ma anche (e soprattutto) quelli scoperti dai ragazzi: “guarda che brava con questo trucco di magia!” oppure “oggi a skate sono caduto un po’ di volte, ma ho imparato una nuova mossa” sono frasi che i ragazzi condividevano a fine giornata! Sorrisi che accolgono al mattino, che accompagnano il momento dello spostamento alle sedi sportive e i pasti, fino al saluto del pomeriggio. Sorrisi che sanno di relazione, complicità, serenità. Gioco, la prima cosa che si associa probabilmente all’oratorio. Ed effettivamente non sono mancati i tempi dedicati a questo: al mattino, in attesa che arrivino tutti i compagni, dopo pranzo in sala giochi, al computer o col pallone oppure il gioco conclusivo della giornata tutti insieme.
Occasione, l’ultima parola, ma forse la più importante. Estate Ragazzi è occasione di crescita, di confronto, di scoperta dei propri limiti e delle proprie capacità. È occasione per imparare a essere parte di una comunità, di capire di non essere il centro di tutto, perché gli animatori devono dedicare attenzioni a tutti, perché non esiste solo il mio bisogno.

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