Benvenuto. Questa sera la Chiesa rende grazie al Signore per il dono dell’Eucaristia, memoriale della Pasqua, fonte di vita per tutta la Chiesa e per ogni credente, che il Signore Gesù ha consegnato ai suoi alla vigilia della sua Passione. Oggi però nella sera dove si ricorda l’istituzione dell’eucarestia non celebreremo l’eucarestia, non possiamo farlo; possiamo pregare e sentirci in comunione con tutta la comunità, con chi prega da casa, con chi è venuto fino in chiesa. E nell’incontro con Signore riprenderemo forza e fiducia perché l’amore di Dio non si è arrestato di fronte al male, al tradimento di Giuda, al rinnegamento di Pietro.

Non c’è male che possa vincere l’amore del Signore.

Trova il tuo posto, silenzioso, distante da tutti.  Sarà il luogo del tuo incontro con Dio. Dopo un breve momento per fare silenzio dentro di te inizia la preghiera

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Fai l’esame di coscienza portando al Signore la fragilità tua e dell’umanità. Non pensare solo a te, chiedi perdono per tutti:

Signore Gesù, servo per amore abbia pietà di noi. Signore pietà
Cristo Gesù, pane spezzato per dare a noi la vita abbi pietà di noi. Cristo pietà
Signore Gesù, sangue versato per la nostra salvezza abbi pietà di noi. Signore pietà

Prima lettura

Es 12,1-8 11-14

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:
«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».

Salmo responsoriale

Sal 115

Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

Seconda lettura

1Cor 11,23-26

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Vangelo

Gv 13,1-15

Dal Vangelo secondo Giovanni

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Spunti per la riflessione

L’amore si comunica con parole e con gesti, con parole calde e gesti simbolici. Eppure ci rendiamo conto che non c’è parola e non c’è gesto che basta per dire l’amore. Perché l’amore va oltre, perché l’amore è traboccante. Gesù ha usato  parole e  gesti, ha usato parole evocative che permettessero di pensare come le parabole, ha usato gesti di valore simbolico, che permettessero di far passare un amore incontenibile. E noi abbiamo imparato ad ascoltare le sue parole, a vedere i suoi gesti. Per dire ti amo fino alla fine, ti amo fino a darti la mia vita, per spiegarci il mistero della croce, oggi Gesù compie il gesto del servo, lava i piedi ai discepoli accogliendoli alla mensa pasquale. Prima di sederti, prima di mangiare, prima di fare comunione, fatti lavare i piedi, lascia che mi prenda cura di te.

Se vuoi fare la comunione con me dovrai lasciarti amare, riconoscere che mi sono piegato ai tuoi piedi, che ti ho servito con tutto me steso, che ho lavorato a lungo alla radice della tua vita, che il mio amore ti ha lavato in profondità. Imbarazzante farsi lavare i piedi, imbarazzante riconoscere che non solo non siamo all’altezza dell’amore di Dio, ma che Dio si è dovuto piegare alla bassezza della mia vita per darmi la vita. Eppure tanto amore gratuito è proprio quello che ci guarisce: perché nel momento in cui superando ogni orgoglioso imbarazzo mi arrendo a questo amore, in fondo ho già ricominciato ad amare. Sì accettare l’amore è già amare. Amato posso amare, bagnato alla radice posso fiorire.

Quello che ho fatto fatelo voi. Fartelo voi! Nei giorni in cui contempliamo quanto ci hai amato,  noi Signore ritroviamo la forza di amare.  E proprio ci voleva in questi giorni di tristezza, dopo un lungo digiuno che ci fa sentire aridi e secchi dentro.

Da un mese non possiamo celebrare l’eucarestia e anche oggi molti di noi non riusciranno a fare comunione però possiamo amarci fra di noi, con piccoli gesti che non hanno la tua forza Signore, ma che denunciano l’origine dell’inarrestabile fiume d’amore che è nato da te e dicono che non ci hai amato invano.

Fatelo voi ! Alla luce di ciò che stiamo vivendo è un messaggio di forza straordinaria, una provocazione inaudita. Siate voi, il mio segno di comunione. Fate vedere al mondo che avete imparato a dare la vita. In attesa di tornare a nutrirci del tuo amore, i nostri piccoli segni dicano che ci stiamo provando: a farlo fra noi, ad amarci come ci hai amato tu.

Preghiera dei fedeli

In questa sera di amore che apre i giorni della Pasqua entriamo con Gesù nel mistero della sua morte e della sua risurrezione. L’Eucaristia che raduna gli amici di Gesù è cibo e bevanda per la vita del mondo. Riconoscenti al Signore che ha voluto rimanere con noi per sempre innalziamo a lui la nostra lode e per tutti preghiamo. Dicendo: Ascoltaci Signore

Ti ringraziamo, Signore Gesù, per l’Eucaristia che prima di consegnarti agli uomini hai voluto lasciare loro come pegno del tuo amore e segno vivo della tua presenza:  fa’ che impariamo a spezzare la nostra vita per essere un corpo solo con i nostri fratelli.

Ti ringraziamo, Signore Gesù, per il comandamento dell’amore che ci insegna ad amare i fratelli come tu hai amato noi: fa’ che in ogni fratello più piccolo possiamo contemplare il tuo volto e servire la tua persona.

Ti ringraziamo, Signore Gesù, per il ministero di tanti sacerdoti, soprattutto di quelli più affaticati e provati:  benedicili con la tua grazia e dona loro forza per guidare i fratelli all’incontro con te e confortarli con la tua Parola.

Ti ringraziamo, Signore Gesù, per tutti i gesti di carità e di servizio che nella Chiesa si compiono in tuo nome:  fa’ che ci accorgiamo ogni giorno di chi è povero, malato e bisognoso e portiamo i pesi gli uni degli altri.

Ti ringraziamo, Signore Gesù, per l’unità dei tuoi discepoli, il tesoro prezioso che hai chiesto al Padre prima di morire in croce: fa’ che abbandoniamo ogni diffidenza e abbattiamo ogni steccato che ci separa e collaboriamo alla costruzione dell’unica Chiesa.

aggiungi le tue preghiere, dedica un po’ di tempo a pensare alla tua famiglia, ai tuoi cari, alle persone che in questi giorni non puoi incontrare, alla tua comunità, ai tuoi morti.

Con tutta la chiesa recita il PADRE NOSTRO

Orazione

Concedi la tua benedizione alla nostra famiglia e alla nostra comunità,  o Padre, e guarda con amore i tuoi figli che nel mondo gemono a causa della malattia; fa’ che presto possiamo tornare a celebrare con tutti i fratelli la santa Cena che il tuo Figlio ci ha affidato per vivere sempre del tuo dono. Per Cristo nostro Signore

Comunione

Ora accostai all’altare e un ministro ti permetterà di fare la comunione, mentre cammini preparati recitando:

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di me
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo dona a noi la pace

Avvicinati all’altare dalla parte dell’assemblea, il ministro dicendoti  “il corpo di Cristodeporrà l’ostia sulla patena e tu potrai far la comunione rispondendo  “Amen

Torna al tuo banco e in un momento di adorazione, ringrazia il Signore. Poi in pace torna a casa.

Buon Triduo Pasquale

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