Gru 4 you – Un progetto per la città

Don Lorenzo

Da molto tempo ormai l’idea di assistenzialismo come forma di sostegno alle persone in difficoltà è superato da un più ampio concetto di Welfare, dal principio che lo “stare bene” non è solo questione di soldi, ma è uno stare bene con la comunità intera, dove è il concorso di tante realtà a creare una rete di solidarietà e prossimità che può veramente dirsi efficace.

È proprio in quest’ottica che, nel giugno scorso, è nato il progetto “Gru 4 You – Grugliasco per chi ne ha bisogno”. Il progetto vede la realizzazione di una vera e propria “Cittadella del Welfare di Comunità” presso il centro civico “Nello Farina”, che diventa così punto di riferimento per la solidarietà.  La peculiarità sta nel fatto che il centro vede lavorare in rete tutti i soggetti che si occupano di sociale: le istituzioni, in primo luogo, con il comune e il consorzio, il terzo settore con la cooperazione sociale e il volontariato, le realtà caritative della zona, in particolare le parrocchie, e anche privati cittadini.

Abbiamo chiesto a Elisa Martino, vicesindaco con delega al Welfare, a Carmen Perrone, operatrice sociale della Cooperativa Arco, e allo staff dell’Emporio Solidale dell’Unità pastorale, di illustrare il progetto secondo i diversi punti di vista.

Cooperativa Arco

Il centro civico “Nello Farina” di via San Rocco, uno dei luoghi di aggregazione della nostra città, è oggetto in questi mesi di una trasformazione significativa che culminerà nel prossimo anno con la realizzazione all’interno della struttura del nuovo Emporio Solidale (attualmente presente e operativo nella parrocchia di Santa Maria).

L’Amministrazione comunale, la Società “Le Serre”, il Consorzio di servizi sociali “Ovest Solidale”, la cooperativa “Gruppo Arco”, insieme alle associazioni “C46”, “Auser Grugliasco” e “UniTre”, stanno infatti collaborando per costruire un progetto che trasformi questo luogo da centro civico in vera e propria «Cittadella del Welfare di comunità».

La finalità è quella di dar vita a uno spazio dove realizzare azioni condivise in grado di rispondere ad alcuni obiettivi, tra i quali:

  • Coinvolgere e attivare cittadini ed associazioni locali
  • Mettere al centro le relazioni tra persone
  • Essere inclusivi e disponibili all’ascolto delle istanze e bisogni dei cittadini, in particolar modo di coloro che si trovano in condizioni di fragilità economica e sociale
  • Costruire occasioni di informazione e formazione per tutti
  • Creare sinergie e collaborazioni per moltiplicare le risorse presenti sul territorio.

Il punto di partenza di questa transizione è rappresentato dalle tante proposte che in questo momento sono attive presso il centro civico, come ad esempio il servizio di accompagnamento alle visite gestito dall’Auser, i corsi dell’UniTre e lo Sportello di “Promozione alla Salute” gestito dal Gruppo Arco.

Il percorso di coprogettazione messo in campo in questi mesi servirà a fare in modo che queste proposte attive (insieme ad altre che si costruiranno nei prossimi anni) siano presentate come un’unica offerta di servizi per la cittadinanza e che progressivamente i cittadini coinvolti si percepiscano non solo come fruitori delle proposte e delle attività, ma anche come protagonisti e promotori mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze a favore della collettività, come prevede uno dei principi cardine del “Welfare di Comunità”.

L’elemento che salderà ulteriormente le sinergie tra le organizzazioni coinvolte e i cittadini è rappresentato dalla collaborazione sugli interventi legati al tema della solidarietà alimentare, che troveranno spazio in questo luogo.

Tra questi vi sono il progetto “Top Metro Fa Bene” che da marzo scorso sensibilizza i cittadini sul tema dello spreco alimentare, o il già citato progetto dell’Emporio Solidale, che potrà contare su un magazzino attrezzato e capiente per continuare a rispondere ai bisogni di diversi nuclei familiari in condizione di fragilità che abitano nella nostra città.

L’auspicio è che questo percorso non sia chiuso all’interno di questo luogo, ma sia in grado di aprirsi a tutta la città diventando un’esperienza che ci aiuti ad essere una comunità ancora più solidale ed inclusiva.

Carmen ed Emanuele

Emporio Solidale

Tra i servizi che a breve saranno trasferiti presso il Centro “Nello Farina”, ci sarà anche l’Emporio Solidale: ricordiamo in breve di cosa si tratta. L’Emporio, inaugurato nel maggio 2018 nei locali della parrocchia di Santa Maria, è un piccolo supermercato, o meglio una “bottega” a cui possono accedere le famiglie e persone in difficoltà. Qui non circola denaro, le persone sono dotate di tessere a punti (in relazione al reddito) che possono spendere come meglio credono.

Noi dello staff vediamo questo progetto come una grande opportunità di poter raggiungere un bacino più ampio di utenti e di conseguenza di andare sempre di più ad agire sulle difficoltà di famiglie, non solo delle nostre quattro parrocchie, ma di tutta la città. Quindi, poter fornire un servizio meno chiuso all’interno delle realtà parrocchiali, ma più aperto ai bisogni della città.

In questo senso si è andata a rafforzare quella collaborazione che già era cominciata con la firma del protocollo d’intesa tra Amministrazione comunale e parrocchie, quando è stato inaugurato il nuovo oratorio, andando a lavorare non più solo come Unità pastorale.

Accorpandoci e lavorando in uno stesso luogo – non più solo noi, ma anche le tante realtà che si occupano del sociale – sempre più si converge verso un’idea di sinergia, di confronto, contatto e collaborazione fra le varie realtà cittadine che agiscono su bacini di utenza sovrapponibili.

La nuova location ci piace molto perché sarà una struttura più raggiungibile, più vicina a tutti, collocata centralmente e anche più accessibile: per esempio, non ci saranno più le scale, cosa che sicuramente aiuterà alcuni nostri utenti che hanno difficoltà a deambulare.

Insieme a tutto questo, si espande anche l’offerta di prodotti che possiamo fornire ai nostri utenti, perché avremo anche i prodotti freschi, saremo attrezzati per gestire anche frutta e verdura e anche questo sarà un passo in più che arricchisce il nostro servizio.

Arriveremo a collaborare anche con altre parrocchie, quindi ci sarà la possibilità di confrontarsi anche con chi ha già lavorato in ambito caritativo: pensiamo ad esempio ai volontari di Santa Chiara con cui abbiamo avuto il piacere di metterci a confronto, e quindi sarà sicuramente un’esperienza arricchente a livello nostro, come volontari.

Betta Brosio

Elisa Martino, vicesindaco

Raccontaci in breve il progetto della Cittadella del Welfare, che coinvolgerà anche l’Emporio.

A Grugliasco, negli ultimi 3 anni, abbiamo lavorato per costruire la Cittadella del Welfare, quale luogo in cui sviluppare il Welfare di comunità, ossia un modello collaborativo e partecipato con cittadini, associazioni, parrocchie, cooperative, enti, commercianti, per costruire servizi di pubblica utilità.

All’interno di questo luogo abbiamo deciso, insieme all’Unità pastorale 46 ed a C46, di trasferire l’Emporio Solidale, che ora è presso la parrocchia Santa Maria, ma con l’obiettivo di renderlo a servizio di tutta la città, grazie alla condivisione del progetto con tutte le parrocchie di Grugliasco.

In conclusione, la Cittadella del Welfare è un luogo di rifermento per coordinare e concretizzare le azioni necessarie per rispondere ai bisogni delle persone.

Quali sono gli obiettivi del progetto e quali le visioni politiche?

Gli obiettivi del progetto sono molteplici, ma provando a sintetizzarli sono: ascolto delle persone tramite gli sportelli sociali che sono distribuiti in tutta la città; ascolto, supporto e formazione dei preziosi volontari; lotta allo spreco alimentare; individuazione delle persone che hanno bisogno, ma che non osano chiedere un aiuto; attenzione alle persone anziane; promozione delle relazioni; potenziamento delle competenze; rete tra chi sul territorio aiuta chi vive situazioni di fragilità; promozione della mobilità sostenibile dolce che vede i bambini al centro del cambiamento culturale; e molti altri ancora.

Gli obiettivi sono molteplici e difficilmente descrivibili in maniera esaustiva, perché sono in continuo mutamento ed ampliamento, in quanto sono il frutto di una lettura costante dei bisogni della città che, anche a seguito della pandemia, sono mutati, ma la rete solida che si è generata intorno alla costruzione del Welfare di Comunità ci ha permesso di rispondere in maniera celere anche in questa tragica situazione.

Perché un’amministrazione decide di investire risorse in un progetto così?

L’amministrazione ha deciso, insieme al Consorzio Ovest Solidale, di investire nella costruzione del Welfare di Comunità in quanto ci permette di essere più vicini alle persone, di essere maggiormente sul territorio con l’obiettivo di intercettare i bisogni in maniera più tempestiva, perché spesso le persone non si rivolgono al Comune o al Consorzio, ma al vicino che fa il volontario o alla comunità che frequenta che, collaborando con noi, sa quali sono i servizi presenti sul territorio e può raccontarglieli e soprattutto generare fiducia.

Il Welfare di Comunità permette di mettere insieme in maniera efficace ed efficiente risorse economiche, di tempo, di cura e di competenza in una logica di co-progettazione con gli enti del terzo settore.

Il Welfare di Comunità vuol dire mettere insieme le risorse di singoli, di famiglie, di commercianti, di associazioni e cooperative, ma, messe in dialogo tra loro, producono qualcosa di più della somma dei singoli addendi e pertanto esso è un modello generativo ed efficiente.

L’aspetto straordinario del Welfare di Comunità consiste nel fatto che i beni e i servizi scambiati sono in particolare beni relazionali, ossia beni in grado di modificare la relazione tra i soggetti coinvolti, attivando nuove forme di reciprocità, fiducia e di responsabilità condivisa.

Il Welfare di Comunità permette di offrire supporto a condizioni di fragilità individuale attraverso una mediazione collettiva e pertanto questo modello garantisce lo sviluppo e la diffusione del senso comunitario nella protezione civile dell’altro.

Quali sono gli attori della Cittadella del Welfare?

Gli attori della Cittadella del Welfare sono il Comune, il Consorzio Ovest Solidale, la Cooperativa Gruppo Arco con il ruolo di coordinatore e animatore della rete, C46, Associazione Frassati, l’Unità pastorale 46 e tutte le parrocchie di Grugliasco, che ogni mese partecipano alla cabina di regia in cui ci confrontiamo sulle azioni concrete per rispondere ai bisogni dei singoli, l’Unitre, l’Auser, gli Scout, Green To, Grugliaschiamo, l’Alveare che dice sì, i commercianti e molti altri che operano sul territorio nelle nostre borgate.

Questo è un elenco in continuo divenire, in quanto le collaborazioni si moltiplicano costantemente, in particolare in risposta a collaborazioni su azioni concrete. Infatti il Welfare di Comunità è caratterizzato dalla concretezza e dalle risposte in tempi brevi.

Cinzia Bertolo

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