Ma siamo fuori?

L’esperienza delle Messe all’aperto

Giusy & Carmen
Franca

San Giacomo

Dal mese di maggio 2020 è nostra abitudine ritrovarci come comunità a celebrare la Santa Messa in una location inusuale… la nostra piazzetta.
La prima Messa dopo la lunga chiusura è stata molto emozionante, sia per noi partecipanti attivi, sia per gli spettatori dai balconi (per fortuna nessuno ha gridato “CE LA FAREMOOOO”, ma noi ce l’abbiamo fatta davvero!!!).
Per la logistica abbiamo “assunto“ un famoso deejay, ma puntualmente ogni domenica il Curato ha le pile scariche (del microfono) e dopo vari “SA SA SA prova 1 2 3 provaaaa” tutto funziona ed è lì che entra in azione il “piccolo coro imbavagliato” che, anche se nessuno lo sente, possiamo assicurare che canta!
Per allestire la location è giunto un team di ottimi e qualificatissimi “esterior designers” della ditta A UN METRO DA TE (per info e preventivi rivolgersi a Gianni e Antonio).
Nei mesi estivi abbiamo provato l’ebbrezza del caldo cocente, ma anche questo non ci ha fermato e i più delicati sono ricorsi al riparo dei gazebo (un ringraziamento particolare al Signor PINO che ci ha regalato la sua ombra).
Durante la pausa estiva, grazie alla poca affluenza, i superstiti hanno potuto godere del climatizzatore all’interno della chiesa.
È stato bellissimo stare larghi in piazza durante la Messa delle Prime Comunioni e poter accompagnare i nostri bambini (mascherati) al primo incontro con Gesù. L’autunno ha fatto capolino con il suo frescolino… ma il nostro motto è “a meno che non piova, sempre fuori!…” Ma anche al gelo?… Ebbene sì!
Hanno fatto la loro comparsa le coperte e gli scialli per combattere il freddo!
Il coro si è adoperato per trovare canti in cui fosse necessario battere mani e piedi e non solo i denti.
La stilista dei chierichetti ha provveduto ad adeguare l’outfit per la collezione autunno-inverno con meravigliosi guanti e cappelli; resta il mistero dei Ministri che celebrano senza giubbotto, evidentemente hanno una fonte di calore preferenziale da lassù…
Febbraio 2021: siamo quasi arrivati alla primavera, continuiamo ad essere fuori, consapevoli che a scaldarci davvero è stata la relazione tra noi e ovviamente con il Signore, che continua a volerci incontrare ovunque ci troviamo.

San Cassiano

È cominciata con la fine del lockdown lo scorso anno: si andava verso la bella stagione… il tempo era caldo…anche troppo… poi è arrivato settembre… ok si sta bene, poi ottobre… certo, è ancora tiepido… poi novembre, dicembre… la Messa continua a essere celebrata in piazza, compresa la Messa di Natale, se pur anticipata! Chi ci credeva?I primi commenti non erano incoraggianti: “Ma sono diventati pazzi? Chi vuoi che ci vada? Cercheranno tutti di andare ad altre Messe…Ma è impossibile… un’ora e più lì fermi al freddo!”.
E invece… tranne pochissime volte in cui è piovuto, a San Cassiano la comunità ha continuato a ritrovarsi la domenica mattina in piazza, anche con temperature non troppo lontane dallo zero…
La scelta è stata dettata dal fatto che all’esterno c’è più spazio e, essendo all’aperto, ci sono meno situazioni di rischio.
E allora abbiamo visto sbizzarrirsi la fantasia: giacconi, piumini, sciarpe, guanti, berretti, colbacchi, ma anche poncho, copertine, scaldamani e anche scaldapiedi… tutti ben attrezzati per poter partecipare comunque. D’altronde, che sarà mai, ci sono persone età, non può restare così tanto tempo fuori.
Ma c’è soprattutto la voglia di ritrovarsi, di sentirsi comunità, di guardarsi negli occhi (visto che la faccia è coperta dalla mascherina), pur nel rispetto delle regole. Spesso ci sentiamo dire che si può pregare da casa, guardare la Messa in tv – e quando è stato necessario lo abbiamo fatto –, ma essere cristiani non è un cammino individuale, l’aspetto comunitario, la preghiera comune è imprescindibile. Incontrarsi a Messa in piazza è anche un segno per la città: i cristiani ci sono, non sono stati inghiottiti dall’abisso della pandemia, e vogliono lanciare un messaggio di accoglienza e solidarietà a chiunque voglia avvicinarsi.
Certo, va comunque e sempre fatto un debito richiamo all’osservanza delle regole, l’uso della mascherina e il dovuto distanziamento: è una questione di rispetto delle normative, ma anche di avere a cuore la salute di chi ci sta vicino.

Menu