Quali germogli per la Chiesa di domani?

Emanuele Dal Ben e Piero Pinna

È sotto gli occhi di tutti che le nostre chiese sono sempre più vuote (meno matrimoni in chiesa, meno battesimi, meno sacramenti richiesti); il numero dei preti è in calo, così come le vocazioni; negli oratori diminuisce la presenza dei giovani, adulti e anziani, sempre più invisibili…Processo accelerato dal periodo di chiusura pandemica, non solo nella nostra diocesi.

È quindi necessario prendere coscienza del fatto che la nostra società non è più “normalmente cristiana”.

In questo contesto, il nostro vescovo Roberto ci invita a lavorare ad un nuovo futuro per la Chiesa, a porre le basi di un cammino tutto da scrivere. Una sfida lanciata a tutte le parrocchie: smettere di lamentarci per ciò che non va, ma saper riconoscere “germogli” già presenti nelle nostre realtà, e cioè i principi che orientano la pastorale cittadina e i progetti che li concretizzano. Germogli che portano in sé potenzialità di vita e di crescita cristiana e che riteniamo importanti per noi e proponibili ad altri.

Con questo spirito, mercoledì 30 novembre i Consigli Pastorali delle nostre quattro parrocchie si sono ritrovati nel salone di San Francesco per confrontarsi su questo tema. I membri dei consigli sono stati “preparati” all’incontro attraverso una traccia di riflessione consegnatagli in precedenza (reperibile al sito https://www.diocesi.torino.it/materiali-per-il-cammino).

Dopo una breve introduzione di don Paolo, quale referente della nostra Unità Pastorale, ci si è divisi in quattro gruppi per il lavoro di confronto e condivisione. Nonostante le difficoltà iniziali, in cui sono stati espressi con molta facilità gli elementi negativi e di difficoltà, poi però il lavoro si è approfondito e sono emersi molti germogli presenti nella nostra Unità Pastorale, filtrati con uno sguardo riferito a quattro princìpi che ci hanno guidato in questi anni.

  1. Percorso esperienziale, di condivisione e fraternità.
  2. Costruire rete di comunità
  3. Apertura agli altri.
  4. Orizzonte verticale come punto di riferimento, con l’Eucarestia al centro dell’esperienza di fede.

In molti hanno evidenziato che le nostre comunità sono particolarmente vivaci, ed ecco alcuni germogli che sono stati individuati:

  • il progetto formativo dei giovani, dal doposcuola, ai campi estivi, dalla formazione all’impegno gratuito, che vengono pensati e strutturati nel nostro oratorio GO, per aiutarli a crescere ed essere operativi, con i servizi nelle nostre comunità.
  • il progetto sulla carità cittadina, frutto dello sforzo che Caritas, S. Vincenzo, servizi sociali della città hanno messo a punto, per ottimizzare le poche risorse di ogni singola parrocchia e ogni singola realtà, creando così un centro di ascolto coordinato, l’Emporio e tante occasioni rivolte alla città, per la raccolta di alimenti e prodotti (Cena del povero, Questua, ecc…).

È stato evidenziato anche il lavoro comune nei percorsi per i fidanzati, per gli anziani, per la preparazione al battesimo, l’attenzione alle famiglie.

Gli appunti sono stati raccolti dai rappresentanti della Equipe Pastorale e poi consegnati e relazionati ai nostri ministri. Da questo lavoro verrà successivamente elaborata e prodotta una lettera con i 2-3 punti essenziali, che sarà consegnata al Vescovo a gennaio.

La fantasia del Signore porterà meraviglie sul nostro cammino, e noi, insieme, siamo chiamati ad essere strumento di questo cambiamento.

Per chi volesse, alcuni appro-fondimenti sono possibili ai siti:

https://www.vitaepensiero.it/scheda-ebook/tomas-halik/il-segno-delle-chiese-vuote-9788834342084-369871.html

https://www.diocesi.torino.it/materiali-per-il-cammino/

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