Quaranta, trentacinque e venticinque

La prima festa dell’Unità Pastorale

Franca Cravero

I quarant’anni di diaconato di Carlo Guglielmin, i trentacinque anni di Messa di don Paolo e i venticinque anni di parrocchia a San Cassiano, sempre di don Paolo: ecco i tre motivi per festeggiare, per la prima volta, tutta l’Unità pastorale insieme.

Il consiglio pastorale cittadino, tempo fa, ha infatti deciso di raggruppare in un’unica festa tutte le ricorrenze (anniversari, compleanni, commemorazioni…) che ricadono nell’anno in corso, e quindi quale migliore occasione della festa di Cristo Re, che conclude l’anno liturgico?

E così, domenica 26 novembre, tutte le comunità si sono ritrovate in San Cassiano alle 18 per la celebrazione della Messa: eravamo in tanti, nelle navate e sull’altare, a ringraziare il Signore per questi anni di dono, di cammino, di comunità.

Ciò che ci consente di essere comunità di comunità – ha detto don Paolo all’inizio – è sentirci in comunione con il Signore. Ed è quello che si è percepito durante tutta la celebrazione.

Una Messa semplice, senza discorsi ufficiali o momenti celebrativi, ma un respiro di famiglia, di casa; il fatto che la Messa non fosse stata preparata nei minimi dettagli ha fatto sì che tutti si siano sentiti a proprio agio, alcuni hanno espresso le loro preghiere e intenzioni con semplicità e spontaneità.

Tanti i momenti di commozione: quando Carlo ha ricordato la sua ordinazione, proprio in San Cassiano insieme a Nando Barolo, gli applausi che sono partiti spontaneamente, la presenza di mons. Ellena, don Carlo, sorpresa inaspettata e graditissima.

E, dopo la Messa, tutti in oratorio GO a continuare la festa: circa 500 i posti preparati per tutti coloro che hanno voluto condividere la cena insieme. Sui tavoli si è visto ogni ben di Dio: prelibatezze dolci e salate, vini e aperitivi, gourmandise e piatti regionali. Ma il bello non è stato tanto gustare tutti questi cibi, ma condividerli, scambiarli con i vicini di tavolo in un via vai di vassoi, teglie, terrine… quale occasione migliore per socializzare, consolidare o stringere nuove amicizie?

E con un pasticcino e un ultimo brindisi tutta la comunità ha voluto dire ancora una volta grazie a don Paolo e a Carlo per averci sempre accompagnato e guidato, per la loro forza instancabile, per il loro entusiasmo sempre vivo e giovane.

Durante la festa si sono raccolte offerte per il regalo sia a Carlo che a don Paolo: a Carlo si è deciso di regalare una meritatissima vacanza e per don Paolo… deciderà lui!

Arrivederci quindi all’anno prossimo, chi ci sarà da festeggiare?

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