Per chi desidera andare in chiesa per pregare e ricevere la comunione ribadiamo che è possibile farlo dichiarando l’intenzione di recarsi in chiesa a chi eventualmente potrebbe fermarci per un controllo.A questo proposito rimandiamo alla risposta pubblicata nel sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri (15 aprile), che per comodità trascriviamo:
Ci si può spostare per andare in chiesa o negli altri luoghi di culto?
L’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione.
Qui l’articolo completo

Questa è l’ultima domenica di digiuno. Da domani potremo tornare a celebrare l’eucarestia e domenica prossima la comunità sarà nuovamente invitata a riunirsi nella cena del Signore. Non senza limitazioni e accorgimenti che riportiamo in un foglio allegato a questo stampato. Per questo motivo sarà importante arrivare puntuali alle celebrazioni, scegliere la messa a cui partecipare evitando di venire sia sabato che domenica per lasciare posto ad altri, collaborare con chi fa servizio, rendersi disponibili a dare una mano per “ricostruire” la vita della comunità ferita dall’emergenza che stiamo attraversando.

Ma ora mettiamoci in preghiera: trova il tuo posto, silenzioso, distante da tutti.  Sarà il luogo del tuo incontro con Dio. Dopo un breve momento per fare silenzio dentro di te inizia la preghiera.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Fai l’esame di coscienza portando al Signore la fragilità tua e dell’umanità e contemplando la vittoria del suo amore sul peccato tuo e di tutti:

Signore, messo a morte per i nostri peccati, abbi pietà di noi.  Signore pietà
Cristo, risuscitato alla vita immortale, abbi pietà di noi.  Cristo pietà
Signore, che ci confermi con lo Spirito di verità, abbi pietà di noi.   Signore pietà

Prima Lettura

At 8, 5-8.14-17

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.

Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Salmo responsoriale

Sal 65

Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Seconda lettura

1Pt 3,15-18

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.

Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.

Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.

Vangelo

Gv 14, 15-21

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.

Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.

Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Spunti per la riflessione

Chi non desidera consolazione? Chi non ne ha sentito il bisogno in questi giorni di tristezza e di solitudine? Cosa ci consola? Sui muri, sui balconi, sulle vetrine, sui social si sono sprecati i messaggi vagamente rassicuranti; uno più di tutti: “andrà tutto bene”. E ora li osservi scoloriti dalla pioggia, bruciati dal sole, soprattutto smentiti dalla realtà. Non è andata così: qualche mese di clausura ci restituisce un mondo in difficoltà, con molta gente che fa fatica. L’Emporio Caritas ha raddoppiato le famiglia di cui si prende cura, la disoccupazione è cresciuta in modo esponenziale, ma più ancora delle ferite economiche preoccupano le solitudini degli anziani,  le disperazioni, le lacerazioni familiari, i buchi nel cuore, gli adolescenti sdraiati.

Nessuna consolazione da quattro soldi, basta barare. Cerchiamo autenticità e profondità. E qui si innesta il vangelo, la buona notizia che oggi ci viene proclamata: non una consolazione, ma un Consolatore. Non uno slogan, un messaggio, ma una presenza che da ragione della nostra speranza: Dio non ci ha abbandonato! E la sua presenza non è giudizio. Dio non stermina, Dio consola.

Come riconoscerlo? Mi pare che il vangelo ci dica in quale relazione è possibile incontrarlo::

  • Una relazione viva tra persone vive (io vivo e voi vivrete). Una relazione viva che ci rende vivi. Se il tuo rapporto con Dio passa sul canale del tempo libero, del teorico, della buona tradizione, dell’emozione del momento, beh, siamo su un binario morto. Lì Dio non c’è. Se Dio è un opzional, un accessorio della tua vita, Dio non c’è. Lo sentirai presente solo se metti in gioco gli spazi che contano, la vita vera, le scelte, le relazioni, le decisioni, le convinzioni. Lì Dio c’è. Se dai spazio alla sua presenza sentirai la consolazione.
  • Una relazione d’amore. A chi ama “mi manifesterò a lui”. Amare è più che fare del bene, la buona azione quotidiana. Amare è riconoscersi legati, è donarsi gratuitamente, è nutrirsi della vita dell’altro. Riconosceremo il Consolatore quando decideremo di farci amare e scaldati dal suo amore ci accorgeremo di quanto è meschino il nostro donare, piccolo il nostro cuore e desidereremo imparare, guarire, andare oltre al limite, finalmente spenderci. E lì Dio ci sarà, al nostro fianco, meglio dentro di noi.

E saremo consolati, non solo sani, ma vivi, pieni d’amore e di speranza.

Preghiera dei fedeli

  • Signore, che chiedi di amare te e osservare i tuoi comandamenti: manda lo Spirito a renderci docili al tuo evangelo. Noi ti preghiamo.
  • Signore, che imploravi dal Padre lo Spirito Consolatore: mandalo a sostenere ogni uomo e ciascuna donna nelle prove che possono allontanare da te. Noi ti preghiamo.
  • Signore, che promettevi ai discepoli lo Spirito di verità: invialo a custodire anche in questo tempo la Chiesa nella fede, nella speranza e nell’amore. Noi ti preghiamo.
  • Signore, che non lasciavi i discepoli in balia delle vicende del mondo: invia lo Spirito a sostenere i cammini di fede rallentati in queste settimane difficili. Noi ti preghiamo.
  • Signore, che vivi nel Padre: manda lo Spirito al papa Francesco e a tutti i pastori delle Chiese affinché vivano in te con ogni fratello e sorella. Noi ti preghiamo.
  • Signore, che ti manifesti a chi ti ama: manda lo Spirito a rivelarti a chi già ti ama nella solidarietà con i poveri e nella rettitudine della sua vita. Noi ti preghiamo.

Orazione

O Dio che ci hai redenti nel Cristo tuo Figlio messo a morte per  i nostri peccati e risuscitato alla vita immortale, confermaci con il tuo Spirito di verità, perché nella gioia che viene da te, siamo pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi. Per Cristo nostro Signore

Comunione

Ora accostati all’altare e un ministro ti permetterà di fare la comunione;  mentre cammini preparati recitando:

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di me
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo dona a noi la pace

Avvicinati all’altare dalla parte dell’assemblea;  il ministro dicendoti  “Il corpo di Cristoti offre l’ostia consacrata e tu potrai fare la comunione rispondendo  “Amen

Torna al tuo banco e in un momento di adorazione, ringrazia il Signore. Poi in pace e gioia  torna a casa.

Buona domenica, e soprattutto: alla prossima!

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