Ci sono rimasti gli occhi!

Anna Tomatis

Stiamo tutti vivendo un momento particolare, ma è inutile che lo si ribadisca; lo sappiamo e lo sperimentiamo ogni giorno.
Quanto ci manca il contatto fisico: gli abbracci, i baci, le strette di mano, le pacche sulle spalle!
Il tatto, fra i sensi, è proprio quello che richiede più vicinanza e, forse, quello che crea più empatia. E poi quel non vedere interamente il viso delle persone, nascosto sotto la mascherina, a volte ci impedisce persino di riconoscerle. Ma ci sono rimasti gli occhi!
Gli occhi, si dice, sono lo specchio dell’anima e mai come ora sono preziosi perché sono rimasti l’unica finestra attraverso la quale riusciamo a cogliere l’intimo delle persone. Non ho mai fatto caso, come ora, a quanto siano espressivi! Gli occhi parlano senza parlare, sorridono, supplicano, piangono, manifestano tristezza e delusione, entusiasmo e coraggio…
E poi ci sono gli occhi dell’anima, che sanno vedere “l’Oltre”, che sanno cogliere ciò che non si sa o non si vuol dire, ciò che rende felici o che brucia e fa male. Vedere certe scene, a volte, è proprio un pugno nello stomaco, un colpo al cuore e risveglia in noi il bisogno impellente di fare qualcosa, di muoverci, di impegnarci, di “fare la differenza”! Benedetti gli occhi, questi occhi capaci di sguardi non scontati, di tenerezza e di empatia! Quante volte siamo stati guardati e ci siamo riconosciuti negli occhi di qualcuno che ci ha amati; quante volte lo sguardo di Dio ci ha ridato fiducia, speranza, coraggio (“Signore, tu mi scruti e mi conosci”, recita il salmo 138)!
Per gli occhi del cuore, in realtà, non serve neppure la vista; il cuore, quando ama davvero, sa vedere lontano, sa intuire, perdonare e comprendere al di là di tutto. Fortunatamente dunque, in questo tempo così difficile, ci sono rimasti gli occhi; chiediamo al Signore che ci presti i Suoi, per vedere davvero ciò che vale, per contemplare la natura in tutta la sua bellezza e soprattutto per incontrare lo sguardo e il cuore di coloro che abbiamo vicino.

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